L'arte del segno
L'arte del segno, sì perchè il segno è l'elemento, anzi, lo
strumento, indispensabile per fissare nel tempo, per comunicare, trasmettere,
proiettare nel futuro ogni linguaggio, ogni espressione
dell'elaborazione intellettuale dell'uomo. Fin
dall'età più remota l'uomo cerca di comunicare tracciando segni sul terreno (disegnando),
facendo nodi particolari con spago ricavato da cortecce d'alberi (creando alfabeti),
utilizzando suoni ricavati dalla percussione di tronchi cavi, soffiando nelle
conchiglie o nei corni di animali (la modulazione dei suoni come messaggio
sonoro), disegnando o incidendo graffiti sulle rocce e sulle pareti delle caverne
(scrivendo, dipingendo, scolpendo). Ogni forma di comunicazione ha, come
punto di applicazione, l'invenzione, "strumento"alla base di
qualsiasi realizzazione artistica. La modulazione dei suoni in ragione di
quello che si voleva comunicare non è forse una modalità musicale?
Quindi "musica"! Il "cavernicolo" già si industriava con tecniche
scultoree e pittoriche per realizzare le sue rappresentazioni, i suoi vocaboli,
per risolvere il suo bisogno di comunicare, di tramandare. I "graffiti"
sono, infatti, figure stilizzate, simboli rappresentativi di scene o azioni,
incisi o dipinti sulla pietra. Possiamo considerare quest'ultima la prima forma
di scrittura, ma anche, la prima forma d'arte figurativa. La tecnica pittorica
fissa sui muri o sulle tele il segno, cioè le immagini. Così come il segno,
cioè le immagini, possono essere fissate in bassorilievi o in sculture. I
suoni, il messaggio musicale, vengono tradotti in segni, le note disegnate
sul pentagramma. Il messaggio scritto, il segno, tradotto
nelle diverse forme di comunicazione e d'arte (scrittura, pittura, scultura, fotografia), fissa nel tempo l'esprimersi del
genio insito nell'essere umano. Il
messaggio scritto può arrivare lontano, può durare nel tempo, può
essere, appunto, tramandato a chi verrà dopo di noi. L'autore di quel
messaggio, il suo genio, continuerà a vivere oltre il suo tempo.