Daniela Nascimbeni: Lettera di una gallina

24.09.2020

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Lettera di una gallina ai suoi pulcini al tempo del Covid

Feste finite: digeriti i bolliti, ingurgitati gli arrosti, tracannati gli umidi con conseguente senso di colpa che obbliga ogni essere umano a mettersi in dieta a base di minestroni ed insalate scondite.

Respiro di sollievo per tutte noi volatili da cortile: gallinacei in primis ma respiro di sollievo anche per maiali e via discorrendo. Potevamo contare in un periodo di santa pace; io razzolavo, raspavo e becchettavo finalmente serena. Sentivo il venticello di primavera fra le piume e gli ormoni giravano dalla cresta in giù. A sottecchi l'occhio accarezzava il gallo Gino mentre giravo la testa a quarantacinque gradi da destra a sinistra e da sinistra a destra e lo chiamavo mentre il collo e il gozzo andavano su e giù "coccodé, sono qua".

E le uova, pulcini miei, erano sempre più numerose e quasi tutte contenevano già un puntino magico.

A fine febbraio, una brutta mattina, la padrona scoperchiò il caponaro e afferrò uno dei due capponi superstiti dalle feste, sparì poi in fretta e furia a casa borbottando fra sè e sè qualche cosa che pareva" maledetto cova, covi" che non riuscì a capire. Subito non ci feci tanto caso, pensai che in una festa di metà quaresima , in fondo sono preferiti per la tavola i diversamente galli che servono solo per essere mangiati durante le feste.(senza essere capponfobica) Ma quando la settimana dopo la padrona ritornò a scoperchiare il caponaro borbottando le stesse parole" maledetto cova, covi,cova, covi" e afferrò l'ultimo cappone ebbi un terribile presentimento, miei pulcini cari.

Fu la volta nostra : in un paio di settimane sparì Nerina, Giulia e Dolores sempre con la medesima litania " maledetto cori, cori, covi cori, cori, covi cori, cori, covi."

Che la padrona volesse impedirci di covare, noi che avevamo già le penne arruffate da chioccia? Forse esistevano già le galline robot che facevano uova seriali anche in inverno quando noi abbiamo gli ormoni bassi e non produciamo uova?

Già si é inventata una diavoleria di lampada rossa che fa da mamma ai pulcini e i pulcini credono davvero che quella lampadina sia la loro mamma senza l'amore delle ali morbide che abbracciano, senza il grattino leggero del becco della mamma sulle crestine che crescendo fanno prurito.

Intanto ingrassava la padrona, ingrassava il padrone, ingrassavano i figli e tutti sembravano palle rimbalzanti ripetendo ora l'uno ora l'altro fettuccine, gnocchi, frittate e poi ancora pasticcio, e quant'altro che ci riguardava come materia prima. Mi accorsi che i figli non andavano più a scuola perché regolarmente alla mattina rotolavano fino al pollaio e facevano man bassa delle nostre uova ancora tiepide e con la mano grassoccia frugavano in mezzo alla paglia se ancora ve ne fossero. Uova preziose con dentro il puntino magico che noi avevamo messo per il nostro futuro.

Fu allora che decidemmo di indire un'assemblea per non essere costretti dagli umani ad estinguerci; decidemmo di nascondere alcune uova con dentro il puntino magico e di covarle a turno per non dare nell'occhio.

Gli umani volevano il nostro olocausto? Ebbene avremmo covato perché non siamo stupide come dicono gli umani e ben sappiamo che senza uova covate con il puntino magico per la nostra specie è la fine!

Sparì anche il gallo Gino e con lui la sua materia prima, le uova furono senza puntini magici ma tre uova con il puntino magico erano nascoste dietro l'asse rotta di angolo: avremmo continuato a covare costasse quel che costasse per far nascere i pulcini.

Passarono marzo, aprile con la pasqua A maggio, per fortuna, sembrò rientrare tutto in una quasi normalità anche se i bambini non andavano ancora a scuola. Schiamazzavano brincando uova che ormai a noi non importavano più : erano sterili! Schiamazzavano un po' tutti a dir la verità dicendo : liberi tutti non esiste più il Covid. Noi sopravvissute :la Giulietta, la Rina ed io covando a turno avevamo messo al mondo tre pulcini tremanti di vita e abbiamo chiamato tu, mio pulcino maschio Co , come covato, tu pulcina mia Vi , come viva, tu che sei la più piccola ID , come l'Italia che s'è desta!