Laura Pini: "Oblìo" e "Il sapore dell'oro"
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Oblìo
Schizzi
Come
schegge di un falò
danzano
donano
all'aria una luce
dorata
un
profumo che
avvolge
Addolciscono
labbra che
avide
ne
trattengono il sapore
Dai
tini, come nebbia
sale
l'essenza che inebria
Si
addormenta il pensiero
Nè
barriere
Nè
confini
Solo
oblio
Ora
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Il sapore dell'oro
Sotto
il pergolato
ho
lasciato un ricordo:
il
sapore dell'oro
Trillavano
note
di canto
Stridenti
Acidule
come l'uva
che
felice inghiottivo
Ambra
dorata
Rubini
a
riscaldare labbra
in
attesa di essere accolte.
Posticipata
è la vendemmia
nel
profumo che dilaga.