Livia Cesarin: In riva al fiume
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In riva al fiume
Che potevamo ricevere di più
Se non questo
imbrunire gioioso
Di una Primavera
ventosa
Che dona
Giorni nuovi e nuove
speranze.
A lungo progettata
La passeggiata sull'argine del fiume
Dove appassionati corrono con tenacia,
Finalmente è giunta.
Ci siamo abbigliati, noi sei, amici e amiche,
Come meglio non potevamo.
I nostri abiti usuali, naturalmente,
E le scarpe più adatte, riposte
Negli anfratti degli armadi.
Ventun Marzo di risate e d'allegria.
Passeggiamo lungo acque verdi azzurre
Scintillanti verso sera di luce dorata.
E' il tramonto di un Sole arancio acceso
Che gioca a nascondino con le cime dei colli.
Incontriamo nel percorso giovani corridori.
Favolosa stradina di bianco ghiaino,
tra faggi intraprendenti, sul lato del fiume,
che per la stagione vanno addolcendosi
di gemme e foglioline.
Di quando in quando salici e pioppi
A ricordare gli antichi miti della nostra terra
Le lacrime d'ambra di infelici fanciulle.
Camminiamo lentamente, a piccoli gruppi,
Di fronte a noi un sentiero lungo e diritto
In alto il cielo grigio azzurro.
Tra incerte nuvole di nebbia, lontana,
S'intravede la Luna, piccola, tonda, bianca,
Ancora timorosa d'innalzarsi nel cielo.
picnic sull'erba
là
dove scorre il fiume
tra sole e luna