Luisa Tognon: Pagine bianche
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Pagine Bianche
Si nasce con un libro di pagine bianche in cui "scrivere" la propria identità.
Siamo noi, con le nostre vicissitudini, con i nostri comportamenti: morale, istintivo e psicologico; noi che, attraverso le esperienze vissute, forgiamo la nostra identità.
La mia identità si è evoluta nel corso degli anni o meglio, in conseguenza del mio vissuto.
Mi sono piaciuta, a volte meno, ho cercato di colmare le mie insicurezze, ho scritto pagine felici e pagine tristi; ho incontrato persone sincere ed altre false, e queste ultime mi hanno a volte ferito o amareggiato facendomi cambiare il modo di pormi, mettendomi ai piedi "scarpe di piombo" al posto delle "ali" con cui ero nata.
Ho attraversato "tempeste" che mi hanno portata alla deriva, nel fondo degli abissi più scuri dove regna il buio che genera la paura, quella che ti fa perdere la tua identità.
Pagine e pagine in cui il tuo io fino ad ora conosciuto viene messo in discussione e ne traspare un altro, né migliore né peggiore, semplicemente diverso.
Ti si aprono nuove strade e tu devi scegliere quale percorrere per sentirti bene, per sentire la vera essenza della tua identità. Quell'identità basilare di quando sei nato, di quando il tuo io non era ancora contaminato dal vissuto.
Sentirsi bene nella propria identità è come indossare un abito su misura che mette in risalto i tuoi pregi e nasconde sapientemente i tuoi difetti, quelli duri, quelli che non hai saputo migliorare e con cui hai dovuto imparare a convivere e che ti hanno dato la consapevolezza della tua vulnerabilità.
L'essenza dell'identità con cui si nasce niente e nessuno la può intaccare, ed è quella che nei periodi più bui ti riporta alla luce, diversa a prima, ma con delle caratteristiche inconfutabili e resistenti.
Ho ancora tante pagine bianche nel mio libro, ma ne ho anche scritte altrettante. Su quella che sarà alla fine la mia identità lascio la penna al "futuro"; consapevole che io sono io, così come sono, con la mia identità unica e speciale.