Maria Lucia Faedo: Che strana faccenda il mio violoncello
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Che strana faccenda il mio violoncello
Io ed il mio violoncello siamo inseparabili
E' mio amico e compagno fidato
a lui confido gioie e dolori
Il primo saluto del mattino è per lui
come pure la prima carezza
poi rimaniamo insieme un bel po' di tempo
lo faccio parlare
piano forte con gioia e dolore
L'ultimo saluto della sera è per lui
quando lo ripongo con cura nella custodia
e gli do il bacio della buona notte
Come fu e come non fu
che un giorno per l'ansia
e la paura di perdere il treno
l'ho lasciato tutto solo sulla pensilina
Mentre il fischio nervoso del capotreno
si dissolveva nell'aria un singhiozzo mi ha riscosso:
Violoncello piangeva
Ritto in piedi incustodito
Solo allora mi sono accorto
di averlo dimenticato.
Disperato
il braccio dal finestrino ho allungato e...
Il fatto strano fu
che un fotografo curioso
quel momento ha reso famoso.